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Venerdì 25 marzo
2005 abbiamo passato una splendida giornata alla 4° tappa della “SETTIMANA INTERNZIONALE DI COPPI E BARTALI” organizzata dal G.S.Emilia a Fiorano Modenese con arrivo a Serramazzoni. La giornata è iniziata al luogo di partenza, passando indisturbati fra i campioni della corsa fra due ali di folla non troppo nutrita a causa del giorno lavorativo. Appena arrivati ho subito notato che non vi era un parco chiuso ma solo due file di transenne ai bordi della via di partenza e i campioni si preparavano come se dovessero partecipare ad una gara amatoriale.

Il primo avvistato è stato Francesco Casagrande che però ha preferito raccogliersi nel camper della squadra. Entrati verso la partenza abbiamo fatto letteralmente una bagno fra tutti i campioni della corsa; è stata incredibile l’umiltà del 99% di loro ad essere disposti a scattare una foto con noi e addirittura alcuni ringraziavano anche, fra i quali Francesco Chicchi (ex. camp. Mond. Under 23). Gli sguardi erano continuamente tesi a destra e poi a sinistra per scrutare l’arrivo di qualche campione mai visto dal vivo; ed ecco che arriva Damiano Cunego scortato da tre compagni di squadra. Subito ho colto l’attimo ed ho chiamato il campione che generosamente (visto che abbiamo la stessa età) ha sganciato gli attacchi dei pedali è si è fermato sorridente a fare la foto. È impressionante la sua costituzione fisica, perfettamente in forma e sviluppata.

Girando fra le ammiraglie ho guardato per caso verso il basso e ho visto la bici di “un Lotto”: non ci credevo era il mio idolo Cadel Evans. Emozionato ho detto a Fermo e a Nicola che avrei aspettato tutto il giorno tanto prima o poi sarebbe venuto a prendere la bici! Subito dopo, ecco che esce dal bar un ragazzo minuto ma massiccio: era proprio lui. La foto di rito, una stretta di mano e lo abbiamo lasciato andare e grazie alla sua gentilezza mi ha firmato l’unico autografo della giornata. Con una vocetta tipicamente anglo sassone (è australiano) ha detto che era ora di andare all’arrivo.

Alla partenza abbiamo avuto modo di scambiare due parole con l’assai preoccupato Chicchi che ha chiesto informazioni sulla salita di Prignano. Da buon professionista quale è Fermo, gli ha spiegato che il disegno dell’altimetria non rende giustizia alla salita in quanto la scala del grafico acutizza il percorso; forse rincuorato, Chicchi si allontana sorridendo e ringraziando.

Partiti! Noi invece siamo andati sul termine della salita di Prignano, uno strappo duro prima del rifornimento che obbliga i professionisti a spingere un 39X21-19 (povero Chicchi!). Il primo corridore a passare è stato un atleta della Flaminia che faceva redistrare un vantaggio di oltre due minuti sul duo inseguitore. A seguito, il gruppo passava tutto compatto con Stangelj e Marzano in testa a fare l’andatura. Chiaramente in prossimità del termine dello strappo si susseguivano già i ritardatari. Passa il camion scopa e spegnamo le fotocamere. Dopo circa un minuto, in fondo al rettilineo arriva un Fassa Bortolo. Da più vicino, come avrete già capito era il povero Chicchi che per fortuna non ci ha riconosciuto in quanto ci ha fatto un gran sorriso!

Al secondo passaggio il corridore della Flaminia resisteva in testa alla corsa accompagnato da altri quattro compagni di fuga. Dietro, tutta la Lampre che tirava con Cunego a ruota seguito da Spezialetti. Terminato il passaggio ci siamo recati all’arrivo di Serramazzoni. Dopo i due passaggi è arrivato l’ultimo chilometro della corsa con gruppo compatto di 40, 50 corridori. Dopo che il grupo ha smorzato un attacco di Cunego, Kirchen regola tutti in volata con tre metri di vantaggio su Pellizzotti e Cunego.

All’arrivo siamo ben stati attenti a non disturbare i corridori e io ho avuto la fortuna di essere nel rettangolo delle interviste ai corridori e sentivo Cunego che dichiarava di averci provato perché era in condizione ma il finale non troppo selettivo lo ha portato in volata con 50 corridori e in questa situazione non ha potuto fare di più. Ben attento ai propri tifosi ha dichiarato di essere contento del calore che gli ha riservato la corsa fino a quel momento.

In fine, l’ultima emozione è sopraggiunta con l’arrivo del “senatore” Konyshev immortalato in un bel primo piano con la sua maglia verde di miglior scalatore. Curiosamente durante il tragitto di ritorno ha chiamato al telefono Emanuele Brunazzi, direttore sportivo del team LPR Brakes di Piacenza; raccontandogli la corsa e riferendogli della maglia mantenuta da Konyshev, ha detto: “quello li fa come ne ha voglia, se decide di andare avanti lo fa. Pochi corridori hanno una classe come la sua!”.

Contenti ma stanchi siamo ritornati a Borgotaro con la sensazione di aver nelle nostre fotocamere un bel bottino!

Daniele,
26 marzo 2005


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