Sabato 25 marzo è stato organizzato un importante evento al ristorante del Castello di Compiano (Pr); è stata fatta rivivere la mitica immagine del passaggio di borraccia fra Coppi e Bartali. La manifestazione ha previsto un vero passaggio di borraccia, seppur simbolico, fra i due figli dei due campioni: Andrea Bartali e Faustino Coppi. Gli ospiti presenti alla serata sono stati molti e di altissimo livello fra i quali Francesco ed Aldo Moser, Vittorio Adorni, Luciano Armani, il presidente della Federazione Ciclismo Italiano (FCI) Renato Di Rocco e alcune glorie del ciclismo italiano. Dopo gli antipasti, l’evento clou della serata; il passaggio della borraccia. La borraccia in questione era di argento, preparata da un bravissimo artigiano locale e donata, in duplice copia, ai figli dei campionissimi. Irrinunciabile la domanda da parte di Beppe Conti: chi passo la borraccia? Chiaramente i rispettivi figli affermarono con una certa sicurezza che fu il rispettivo padre a passarla all’altro ma fu interessante l’affermazione di una vecchia gloria del nostro ciclismo, simpatico velocista che all’età di 82 anni si può permettere di esibirsi in un canto degno di un tenore!
Il simpatico ospite, fece notare che in genere chi passa una borraccia e normalmente un qualche cosa d’altro che tiene sicuro in una mano, può tenere lo sguardo verso altra parte mentre chi riceve deve concentrarsi su ciò che deve afferrare. Secondo la fotografia, chi ha lo sguardo per così dire deconcentrato dall’azione è Fausto Coppi. Quindi, chi riceve la borraccia dovrebbe essere Gino Bartali. Però è accettabile pensare che Coppi abbia chiesto a Bartali la borraccia allungando la mano e questo ultimo gliela mettesse nella mano destra. Insomma, un mistero irrisolto.
Sempre in tema di allegria, Vittorio Adorni ha fatto sbellicare i commensali con un racconto veramente simpatico. Adorni, raccontò che per preparare il mondiale di Imola (1968) fece un periodo di astinenza (…) di circa nove mesi in quanto veniva da un periodo di magra, per quanto riguarda le vittorie e anche da un po’ di sfortuna. Al termine dell’epopea che lo vide vincitore davanti a Eddy Mercks, il cannibale. Al termine del gustoso racconto, con un gran sorriso sulle labbra affermò che il mondiale lo potrebbe vincere anche oggi visto lo stato dei fatti! In sala scoppiò un boato di applausi e risate.
Questo avvenimento è caduto magistralmente alla vigilia del film sulla vita di Gino Bartali; ebbene, nella nottata del lunedì successivo al termine della seconda ed ultima parte del film mi sono accorto che i personaggi che hanno caratterizzato quell’epoca e forse tante altre, oggi non esistono più. È un fatto assodato. Però sento di essere felice quando penso alla fatica che si sopporta in bicicletta e credo che lo spirito sia diverso ma non più di tanto perché la fatica è la stessa (o quasi)!

Per il reportage fotografico, si ringrazia Mauro Delgrosso di NetCom S.r.l. (www.netcomsrl.com) che ci ha gentilmente fornito le fotografie della serata. Inoltre, potete visitare l'articolo omologo su www.valtaro.it

Daniele,
25 marzo 2006