Domenica 03 settembre ho passato uno splendido pomeriggio e una serata sulla vetta del monte Pelpi, la montagna che sovrasta l’alta Val Taro e precisamente il comprensorio di Bedonia. La motivazione che mi ha spinto ad inforcare la mountain bike e a raggiungere questa bellissima vetta è dovuta ad un interesse fotografico. Negli ultimi sette giorni, il cielo valtarese è stato sgombro di nuvole e nella prima serata la luna appariva vicina e quindi erano ben visibili i crateri e le macchie lunari. Siccome non ho mai scattato immagini di questo genere, dopo aver effettuato alcune prove nei pressi di Borgotaro, ho pensato che in cima ad una montagna così alta, il risultato potesse essere migliore.
La via che porta alla cima del monte Pelpi è molto agevole in quanto si può contare su di una carreggiata costantemente vicina ai tre metri di larghezza e composta da un fondo tante volte liscio e quindi di terra battuta. La strada sterrata inizia quasi in località Cereseto (frazione di Compiano) e la distanza che deve essere coperta dall’incrocio con la strada del passo Colla fino alla sommità del monte è di 5,4 km. L’impegno atletico è veramente esiguo in quanto le pendenze non risultano assolutamente impegnative, è quindi un percorso che si addice anche alla scampagnata della domenica per tutta la famiglia. I primi due chilometri li si percorrono all’interno del bosco e quindi al riparo dai raggi del sole. Quasi immediatamente, il percorso inizia ad essere spettacolare, dal punto di vista paesaggistico in quanto, si incontrano spesso dei “balconi” dai quali si può godere di una ampia vista su tutta la valle: quasi subito si riesce a godere di una panoramica del paese di Bardi e si riconosce molto bene lo splendido castello che lo caratterizza. Da questo punto, l’erba a fianco della carreggiata è molto rada, segno che da queste parti pascola il bestiame che presto si incontrerà! Lungo il tragitto si incontrano spesso delle splendide fontanelle ben organizzate, quasi con il pensiero di dissetare i numerosi escursionisti che intendono raggiungere la vetta del monte. Quasi alla fine del percorso si entra in un ampio alto piano dove nel mese di agosto viene organizzata una bellissima festa paesana. In questo punto, sono ampi gli spazi di erbetta rada dove sostare o addirittura decidere di passare la giornata; non mancano gli spazi dove ripararsi dai raggi del sole e nemmeno quelli dove organizzare una improvvisata partita di calcio! Tutto questo, sotto gli occhi un po’ diffidenti del bestiame che pascola. In questo punto noterete anche l’Albero della Cuccagna, dove vengono appesi alcuni premi durante la festa paesana!
Dall’alto piano si vede chiara la croce di ferro che capeggia sulla vetta, costruita nel 1956 come atto di redenzione da parte degli ex alunni del seminario di Bedonia, in memoria del senatore Falck. L’ultimo tratto di percorso risulta più impegnativo per le pendenze della carreggiata ma rimane comunque un pezzo di strada molto corto e comunque mantiene un ottimo fondo. Arrivati in prossimità dell’ultimo strappo (che si può aggirare con una stradina più agevole) si arriva ai piedi della croce di ferro e con grandissima soddisfazione si inizia a godere di un paesaggio e di una luce spettacolare! La croce è posta su di una collina e quindi, quando la si fotografa da lontano assume una posizione storta. Guardando verso ovest, si può vedere l’intera formazione montuosa del monte Penna e di tutte le vette circostanti (che sinceramente non conosco bene…). Una vista che ripaga ampiamente lo sforzo profuso nel raggiungere la vetta.

Nel frattempo, mi sono messo in vesti comode ed ho iniziato a scattare alcune foto al paesaggio e agli animali da pascolo. È proprio vero: si sentiva solo il rumore del vento o al limite il rumore del motore di qualche moto che saliva da Bedonia verso il passo di Montevaccà. Si, dal monte Pelpi si ha una splendida panoramica dell’abitato di Bedonia, Tornolo e un po’ più distante, Trasogno. Si nota anche l’impianto dell’energia eolica installato sotto il monte Gottero al confine con il comune di Albareto. Mi è capitato di trovarmi su questa cima durante una mattinata invernale dove il cielo era terso di azzurro e privo di foschia: ebbene, si vedeva benissimo grandissima parte delle Alpi e gli esperti potranno notare anche il  monte Bianco… effettivamente le alpi si possono notare anche da Collecchio in certe mattinate! Nel frattempo, il sole scende dietro il versante ligure e da inizio ad un tramonto che libera ogni pensiero e quindi rimani li, seduto sull’erbetta a pensare, soprattutto alla fortuna di poter godere di questi momenti soprattutto se ne hai la possibilità a pochi minuti da casa. Una bella fortuna!

Dove si trova il monte Pelpi?

Partendo da Borgotaro, dovete avviarvi verso Bedonia. A circa 6 km da Borgotaro, incontrerete l’indicazione per Strela; il bivio si trova ad un paio di km dopo l’abitato di Bertorella e lo trovate immediatamente dopo un ponte che segue una curva sulla sinistra dove è posta una osteria con i muri dipinti in arancione. Svoltando per Strela, dovete proseguire per circa 4 km fino a raggiungerne l’abitato. A Strela, dovrete svoltare a destra verso Bardi (oppure Cereseto). Da questo punto mancano circa 6 km di strada in salita dove non incontrerete difficoltà (seguite sempre per Bardi). Quasi in cima al passo Colla (la strada che avete percorso dopo l’abitato di Strela), arriverete quasi nelle prossimità dell’abitato di Cereseto: prima di questo, troverete sulla destra un piccolo deposito dell’ANAS, abbandonato, e di fronte l’imbocco per la strada sterrata che vi porterà sul monte Pelpi. Prima del deposito abbandonato ci sono numerose stradine sterrate sulla vostra sinistra ma non fatevi fuorviare. Una volta imboccata la strada sterrata, proseguite sempre verso l’alto e possibilmente, al primo bivio, tenete la sinistra. Dopodiché, non potete sbagliare
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Daniele, Ciclo Club Imbriani
04 settembre 2006