Domenica 09 luglio è stata una serata indimenticabile per milioni di italiani, appassionati e non dell’amato e discusso gioco del calcio. Inutile, penso, discutere sulla partita e quindi preferisco esternare un gran senso di soddisfazione e di rinforzato orgoglio di essere italiano! Si, credo che bisogna essere orgogliosi del nostro paese perché le etichette che ci portiamo addosso sono si pesanti ma in definitiva le hanno anche coloro che ce le hanno affisse stando molto attenti a non mostrarle.

E’ una grande soddisfazione perché ha il chiaro sapore dell’impresa prima di una prova di carattere nella competizione calcistica più importante dove gli statunitensi ci facevano vedere i dollari e i tedeschi, decisamente poco eleganti, ci paragonavano a undici fette di pizza pronte per essere divorate. Con la Francia, subito sotto di un goal e sembrava molto dura. Poi il goal di Materazzi e la testata di Zidane allo stesso giocatore dell’Inter. Incredibile ma vero, il commissario tecnico della Francia si sbracciava con l’arbitro protestando per l’espulsione del suo capitano ed ancora più surreale i fischi dei francesi sui nostri ragazzi dopo il “fattaccio”.

Insomma, siamo veramente visti male in questa Europa, senza allargarci troppo. Però, la sensazione non è negativa, anzi incuriosisce perché l’accanimento dei nostri avversari sulle usanze del popolo italiano, sanno un po’ di invidia per tutto ciò che in Italia è spontaneità, risorsa infinita del nostro paese, risorsa in esaurimento per gli altri. Questo non ci deve discostare da tutti i fatti spiacevoli, disarmanti e disgustanti che hanno dipinto l’immagine del “savoir faire” italiano se vogliamo usare un modo di dire francese!

Un dato di fatto non equivocabile: in Italia, è in atto un barlume di cambiamento. Pensiamo agli scandali che stanno emergendo, alla volontà di promuovere il “made in Italy” e soprattutto tutte quelle bandierine italiane che da qualche tempo capeggiano sulle felpe, sulle magliette, sui cappellini senza voler discutere della rinascita della popolarità dei marchi italiani dell’automobile. Una serie di battaglie dure ci aspettano ma desidero che gli italiani non cambino così come è richiesto da molti perché forse, anche nei nostri peggiori difetti, noi siamo belli così e nonostante tutto rimaniamo a galla e vinciamo anche!

Quindi? Non solo forza azzurri, soprattutto forza Italia, popolo del sole!

Daniele,
10 luglio 2006