Domenica 11 maggio si è corso a Tarsogno
il 20° Master di mountain bike “il fungo d’oro”. Rispetto
alla normale routine che ormai contraddistingueva la prova di
Tarsogno, la data è stata spostata di dieci giorni a causa della
eccessiva prossimità con “La Bruno Raschi” che ha avuto luogo il 25
aprile. Lo scorso inverno, alcuni bikers del Ciclo Club Imbriani si
sono impegnati nel verificare eventuali opportunità di modifiche
al percorso ma quasi unanimemente e per il ridotto tempo a
disposizione, abbiamo optato per il percorso classico che risulta
sempre gradito, con difficoltà non importanti e garanzia in caso di
maltempo (quasi assente il fango).
Al via della corsa solo 49
bikers, denunciando una decisa flessione delle partecipazioni,
probabilmente per la concomitanza con la gran fondo “La due passi
Matildica” di Reggio Emilia o per la posticipazione rispetto al
consueto appuntamento del primo maggio. A partire dall’esiguo
numero di partecipanti, la giornata non si è svolta nel migliore dei
modi e di questi aspetti non bisogna aver timore di parlarne in
quanto tutto il nostro lavoro si è sempre fondato sulla
trasparenza e sull’interesse di guadagnare fiducia dalle persone
coinvolte, bikers in testa! Se in questo momento il resoconto è
letto da un organizzatore delle stesse manifestazioni, con tutta
probabilità riconoscerà quali sono le difficoltà alle quali è
necessario far fronte, quali siano gli imprevisti di giornata e
quanto sia importante la fiducia riposta nella figura del
volontario. A partire dal 2005 (ed il Master di Tarsogno è stato il
primo appuntamento), all’interno del Ciclo Club Imbriani è nata una
precisa spinta propositiva volta a creare una bella immagine
di questa storica società almeno per quanto riguarda la mountain
bike. Gli sforzi messi in campo sono stati molti e a piccole dosi
abbiamo iniziato a raccogliere i risultati, sfociando in un mare di
applausi giusto il 25 aprile scorso, grande dimostrazione di come la
collaborazione fra le persone e la condivisione di obiettivi
possano portare a risultati storici, almeno nel nostro piccolo.
Insomma, la crescita è sempre stata il nostro pallino ma in questa
occasione abbiamo toppato.
Prima o poi deve accadere e sappiamo che
un risultato non alla altezza delle aspettative è molto difficile da
recuperare e che gli sforzi da mettere in campo, la volta
successiva, devono essere superiori al dovuto, pur attendo un altro
risultato non eclatante. Quel bivio scoperto ha provocato una grande
ferita al morale di chi si è fortemente impegnato per mantenere una
grande tradizione, per tutti voi, ma dovete capire che in
questo genere di manifestazioni (e così ovunque) bisogna basare i
rapporti sulla fiducia che in alcuni casi non paga.
Da stradista, un caloroso applauso
personale, a voi del mondo delle ruote grasse (almeno del parmense)
in quanto mi aspettavo un fiume di critiche e di “urla”; prontamente
smentito mi hanno colpito i vostri sorrisi nonostante una
pessima 20° edizione della decana (a mio avviso).
P.s. da segnalare la grande
prestazione di Ferruccio
Ambanelli (A.s.d. Vallinbici -
Ezio Bike) che si è posizionato 2° assoluto a soli due minuti dal
mattatore Massimo Balduini. Grande Ferruccio!
Daniele,
16 maggio 2008
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